La buona novella: Difference between revisions
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{{Quote|Quando scrissi "'''La buona novella'''" era il 1969. Si era quindi in piena lotta studentesca e le persone meno attente - che sono poi sempre la maggioranza di noi - compagni, amici, coetanei, considerarono quel disco come anacronistico. Mi dicevano: "Ma come? Noi andiamo a lottare nelle università e fuori dalle università contro abusi e soprusi e tu invece ci vieni a raccontare la storia - che peraltro già conosciamo - della predicazione di Gesù Cristo." Non avevano capito che in effetti La Buona Novella voleva essere un'allegoria - era una allegoria - che si precisava nel paragone fra le istanze migliori e più sensate della rivolta del '68 e istanze, da un punto di vista spirituale sicuramente più elevate ma da un punto di vista etico sociale direi molto simili, che un signore 1969 anni prima aveva fatto contro gli abusi del potere, contro i soprusi dell'autorità, in nome di un egalitarismo e di una fratellanza universali. Si chiamava Gesù di Nazaret e secondo me è stato ed è rimasto il più grande rivoluzionario di tutti i tempi. Non ho voluto inoltrarmi in percorsi, in sentieri, per me difficilmente percorribili, come la metafisica o addirittura la teologia, prima di tutto perché non ci capisco niente; in secondo luogo perché ho sempre pensato che se Dio non esistesse bisognerebbe inventarselo. Il che è esattamente quello che ha fatto l'uomo da quando ha messo i piedi sulla terra. Ho quindi preso spunto dagli evangelisti cosiddetti apocrifi. Apocrifo vuol dire falso, in effetti era gente vissuta: era viva, in carne ed ossa. Solo che la Chiesa mal sopportava, fino a qualche secolo fa, che fossero altre persone non di confessione cristiana ad occuparsi, appunto, di Gesù. Si tratta di scrittori, di storici, arabi, armeni, bizantini, greci, che nell'accostarsi all'argomento, nel parlare della figura di Gesù di Nazaret, lo hanno fatto direi addirittura con deferenza, con grande rispetto. Tant'è vero che ancora oggi proprio il mondo dell'Islam continua a considerare, subito dopo Maometto, e prima ancora di Abramo, Gesù di Nazaret il più grande profeta mai esistito. Laddove invece il mondo cattolico continua a considerare Maometto qualcosa di meno di un cialtrone. E questo direi che è un punto che va a favore dell'Islam. L'Islam quello serio, non facciamoci delle idee sbagliate.|Fabrizio de André|Concert in the Brancaccio Theatre ''(February 14th 1998)''}} |
{{Quote|Quando scrissi "'''La buona novella'''" era il 1969. Si era quindi in piena lotta studentesca e le persone meno attente - che sono poi sempre la maggioranza di noi - compagni, amici, coetanei, considerarono quel disco come anacronistico. Mi dicevano: "Ma come? Noi andiamo a lottare nelle università e fuori dalle università contro abusi e soprusi e tu invece ci vieni a raccontare la storia - che peraltro già conosciamo - della predicazione di Gesù Cristo." Non avevano capito che in effetti La Buona Novella voleva essere un'allegoria - era una allegoria - che si precisava nel paragone fra le istanze migliori e più sensate della rivolta del '68 e istanze, da un punto di vista spirituale sicuramente più elevate ma da un punto di vista etico sociale direi molto simili, che un signore 1969 anni prima aveva fatto contro gli abusi del potere, contro i soprusi dell'autorità, in nome di un egalitarismo e di una fratellanza universali. Si chiamava Gesù di Nazaret e secondo me è stato ed è rimasto il più grande rivoluzionario di tutti i tempi. Non ho voluto inoltrarmi in percorsi, in sentieri, per me difficilmente percorribili, come la metafisica o addirittura la teologia, prima di tutto perché non ci capisco niente; in secondo luogo perché ho sempre pensato che se Dio non esistesse bisognerebbe inventarselo. Il che è esattamente quello che ha fatto l'uomo da quando ha messo i piedi sulla terra. Ho quindi preso spunto dagli evangelisti cosiddetti apocrifi. Apocrifo vuol dire falso, in effetti era gente vissuta: era viva, in carne ed ossa. Solo che la Chiesa mal sopportava, fino a qualche secolo fa, che fossero altre persone non di confessione cristiana ad occuparsi, appunto, di Gesù. Si tratta di scrittori, di storici, arabi, armeni, bizantini, greci, che nell'accostarsi all'argomento, nel parlare della figura di Gesù di Nazaret, lo hanno fatto direi addirittura con deferenza, con grande rispetto. Tant'è vero che ancora oggi proprio il mondo dell'Islam continua a considerare, subito dopo Maometto, e prima ancora di Abramo, Gesù di Nazaret il più grande profeta mai esistito. Laddove invece il mondo cattolico continua a considerare Maometto qualcosa di meno di un cialtrone. E questo direi che è un punto che va a favore dell'Islam. L'Islam quello serio, non facciamoci delle idee sbagliate.|Fabrizio de André|Concert in the Brancaccio Theatre ''(February 14th 1998)''}} |
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== Songs and Narrative == |
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Jesus is presented as a provocative and revolutionary figure, with more focus on his humanity than on his divinity, looking through the lens of the apocryphal gospels which were chosen as the basis for the |
In the songs of this album, Jesus is presented as a provocative and revolutionary figure, with more focus on his humanity than on his divinity, looking through the lens of the apocryphal gospels which were chosen as the basis for the storyline of the songs in the album. Fabrizio had already touched on the life of Jesus in ''Si chiamava Gesù'' ("His name was Jesus")<ref name=Brunialti>{{cite news|last=Brunialti|first=Alessio|title=Concept: 100 album fondamentali|work=[[Il mucchio selvaggio (rivista)|Mucchio Extra]]|year=2007|language=IT|publisher = Stemax Coop}}</ref>. In this album however Jesus Christ is mostly referred to indirectly, being recounted by those personages that had some relationship with him in one way or another; he does however appear as the protagonist in the song ''Via della Croce'' ("Way of the Cross"). |
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==="L'infanzia di Maria"=== |
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La narrazione, introdotta da un ''Laudate Dominum'', inizia raccontando ''L'infanzia di [[Maria, madre di Gesù|Maria]]'': la piccola Maria vive un'infanzia terribile segregata nel tempio (''"dicono fosse un angelo a raccontarti le ore, a misurarti il tempo fra cibo e Signore"''); l'impurità delle prime mestruazioni ("''ma per i sacerdoti fu colpa il tuo maggio, la tua verginità che si tingeva di rosso''") provocò il suo allontanamento e la scelta forzata di uno sposo; il matrimonio avviene con un uomo buono ma vecchio, il falegname Giuseppe ("l''a diedero in sposa a dita troppo secche per chiudersi su una rosa''") che la sposa per dovere e la deve poi lasciare per quattro anni per lavoro. |
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;("Mary's Infancy") |
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The short opener "Laudate dominum" ("Praise the Lord"), sung by an operatic (church-like) choir, introduces to the first song, which is about Mary's childhood. <br> |
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Mary is taken away from [[wikipedia:Saint Anne|her mother]] at the age of 3 and lives a segregated existence in a temple until, at age 12, she is banished by the priests when "her [[wikipedia:virginity|virginity]] is [[wikipedia:Menstrual cycle|tinged with red]]",<ref>Original lyrics: "[...]la tua verginità/che si tingeva di rosso[...]".</ref> making her unpure. Afterwards, a search is organized among the unwed to find a man for the child to marry, regardless of her will, effectively "making a lottery out of a virgin's body".<ref>Original lyrics: "[...]del corpo d'una vergine/si fa lotteria[...]".</ref><br /> |
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The chosen man is [[wikipedia:Saint Joseph|Joseph]], an old carpenter, who is saddened by the decision, deeming that Mary has been given in marriage to "a too-old heart that is already resting".<ref>Original lyrics: "[...]a un cuore troppo vecchio/che ormai si riposa.".</ref><br /> |
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Nevertheless, the carpenter takes his newly-wed bride to his home, and subsequently leaves to attend works outside of [[wikipedia:Judea|Judea]]. |
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==="Il ritorno di Giuseppe"=== |
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Ne ''Il ritorno di Giuseppe'' si può cogliere la fatica della vita di Giuseppe; nel suo ritorno a casa porta una bambola per Maria, e la trova implorante affetto e attenzione. |
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;("Joseph's Return") |
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''Il sogno di Maria'' riporta la scena nel tempio. In un sogno l'angelo che usava farle visita la porta in volo lontano ''"là dove il giorno si perde"''; lì le dà la notizia della [[annunciazione|futura nascita]] di un bimbo; il testo allude ad un concepimento più terreno di quello raccontato dai [[vangeli canonici]]. Al risveglio Maria capisce di essere incinta (''"parole confuse nella mia mente, svanite in un sogno ma impresse nel ventre"'') e si scioglie in pianto. |
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Eight years after his departure, Joseph is shown is on his way back home on a [[wikipedia:donkey|donkey]], crossing the desert just as the first stars appear in the sunset sky. As he draws closer to [[wikipedia:Jerusalem|Jerusalem]], he takes out a [[wikipedia:Doll#Early history and traditional dolls|wooden doll]] he made for Mary, thinking how she missed playing and toys in her early childhood. Upon his arrival, he is greeted by a crying Mary, who he sees is pregnant with a child. As explanation, she tells her husband about a strange dream she had had. |
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==="Il sogno di Maria"=== |
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La maternità inaspettata (''"ave alle donne come te Maria, femmine un giorno e poi madri per sempre"''), si esprime in ''Ave Maria'', un omaggio alla donna nel momento del concepimento. |
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;("Mary's Dream") |
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The scene of Mary's story takes place in the temple, where she used to be visited by an [[wikipedia:angel|angel]] in her dreams, who taught her new prayers. One night, he "turns her arms into wings",<ref>Original lyrics: "[...]e le mie braccia divennero ali[...]".</ref> and takes her with him to a place far away, where he starts speaking to her. Meanwhile, the voices of the priests in the temple start to carry Mary away from the dream and, as she sees the angel "turn into a comet",<ref>Original lyrics: "[...]poi vidi l'angelo mutarsi in cometa[...]".</ref> she is awakened by the noises coming from the streets. Though confused, the echo of the angel's words is still lingering in her mind: "They will call him the Son of God". She then realizes that she has become pregnant.<ref>Original lyrics: "[...]"Lo chiameranno Figlio di Dio"/Parole confuse nella mia mente/Svanite in un sogno ma impresse nel ventre[...]".</ref><br /> |
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As her story ends, she starts crying again, and Joseph sympathetically caresses her forehead. |
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==="Ave Maria"=== |
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Dalla letizia che traspare in ''Ave Maria'' il passaggio a ''Maria nella bottega d'un falegname'' è drastico: il ritmo dato dalla pialla e dal martello scandiscono il dolore straziante del falegname che costruisce la croce ("tre croci, due per chi disertò per rubare, la più grande per chi guerra insegnò a disertare") con la quale il figlio di Maria ed i due ladroni verranno crocifissi. |
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;("Hail Mary") |
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The song represents Mary's transition into womanhood as she becomes a mother, a mix of both "joy and sorrow, in the season that lightens the visage".<ref>Original lyrics: "[...]gioia e dolore hanno il confine incerto/nella stagione che illumina il viso[...]".</ref><br /> |
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It is also a tribute to motherhood, to those who are "women for a day and then mothers forever".<ref>Original lyrics: "[...]femmine un giorno e poi madri per sempre[...]".</ref> |
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==="Maria nella bottega del falegname"=== |
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''Via della croce'' è una delle canzoni in cui De André lascia trasparire i suoi pensieri e i suoi sentimenti anarchici: ''"il potere vestito d'umana sembianza ormai ti considera morto abbastanza"''. |
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;("Mary in the Carpenter's Workshop") |
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From the joyful atmosphere of the previous song, the story is now taken in a carpenter's workshop, where Mary asks him what he is working on, and if he is making [[wikipedia:crutch|crutch]]es for the survivors of war. He replies that he is actually making three crosses, "two for those who deserted to sack, the biggest one for the one who taught to desert war".<ref>Original lyrics: "[...]due per chi disertò per rubare,/la più grande per chi guerra insegnò a disertare.".</ref><br /> |
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When Mary asks him who is going to be upon the crosses, he says that the crosses "will see the tears of Titus and Dumachus" and "the biggest one will embrace your son".<ref>Original lyrics: "[...]vedran lacrime di Dimaco e di Tito[...], il più grande che tu guardi abbraccerà tuo figlio".</ref> |
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==="Via della Croce"=== |
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Non appena i tre condannati vengono [[Crocifissione|crocifissi]], le loro rispettive ''Tre Madri'' stanno adagiate sotto le croci per confortarli. Le due donne dicono a Maria che non ha alcuna ragione di piangere così "forte", dal momento che sa che suo figlio, al contrario dei loro, "''alla vita, nel terzo giorno, [...] [[resurrezione|farà ritorno]]''". La canzone si conclude con le parole di Maria che spiegano il motivo della sua tristezza: "non fossi stato figlio di Dio/t'avrei ancora per figlio mio". |
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;("[[wikipedia:Stations of the Cross|Way of the Cross]]") |
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The song describes reactions of the people watching [[wikipedia:Jesus|Jesus]] as he carries the cross towards the [[wikipedia:Calvary|Calvary]].<br /> |
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The first ones, the fathers of the [[wikipedia:Massacre of the Innocents|children killed]] by [[wikipedia:Herod the Great|Herod]], insult him and mock him, saying how they would rather kill him themselves. His [[wikipedia:Apostle (Christian)|disciples]] follow him silently, overwhelmed by terror, fearing that exposing themselves would lead to the same fate. The priests who condemned him are now satisfied, consider him "dead enough"<ref>Original lyrics: "[...]il potere, vestito d'umana sembianza/ormai ti considera morto abbastanza[...]".</ref> to be sure that he's indeed human. Lastly, the two thieves are described as having "a place of honor" but, unlike the priests, not pleased in any way by Jesus' pain. In the end, the only ones left under the crosses are the mothers of the three condemned. |
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==="Tre madri"=== |
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Ne ''Il testamento di Tito'' vengono invece elencati i [[dieci comandamenti]], analizzati dall'inedito punto di vista di [[San Disma|Tito]], il ladrone pentito crocifisso accanto a [[Gesù]]; i nomi dei ladroni variano da vangelo a vangelo (Dimaco/Gesta Tito/Disma): Tito è il ladrone buono nel vangelo arabo dell'infanzia (l'altro è chiamato Dimaco). |
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;("Three Mothers") |
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Per quanto riguarda la [[musica]], la prima strofa incomincia semplicemente con la voce ed un leggero accompagnamento con la [[chitarra]], crescendo sempre più in strumenti e accompagnamenti fino all'ultima [[strofa]]. "È insieme ad ''[[Volume 8#Amico fragile|Amico fragile]]'' - dichiarò De André - la mia miglior canzone. Dà un'idea di come potrebbero cambiare le leggi se fossero scritte da chi il potere non ce l'ha. È un altro di quei pezzi scritti col cuore, senza paura di apparire retorici, che riesco a cantare ancora oggi, senza stancarmene."<ref name="Ansaldo p. 91.">Ansaldo 2015, p. 91.</ref> [[Michele Maisano]], uno dei cantanti italiani più famosi degli anni sessanta, e per qualche tempo uno dei migliori amici di De André, che lo aveva conosciuto alla [[Ricordi (casa discografica)|Ricordi]], nel 1963<ref>{{cita|Viva 2000|p. 146}}.</ref>, ricordava: "Fabrizio scrisse il ''Testamento di Tito'' canticchiandolo sulla famosa ''[[Blowin' in the wind]]'' di [[Bob Dylan]]; il problema era quindi comporre una musica che rispecchiasse quello spirito ma con una matrice un po' più italiana. Ci siamo quindi messi al lavoro io e [[Corrado Castellari]], allora il mio autore preferito, ed è venuta fuori la musica del ''Testamento di Tito''. La parte più bella l'ha composta Castellari." |
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As the three condemned stand [[wikipedia:Crucifixion|crucified]], their respective mothers stand under the crosses to comfort them.<br /> |
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<ref>{{cita|Viva 2000|p. 147}}.</ref> |
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The two women tell Mary that's she has no reason to cry so much, since she knows that her son will "[[wikipedia:Resurrection of Jesus|return to life on the third day]]",<ref>Original lyrics: "[...]sai che alla vita nel terzo giorno/il figlio tuo farà ritorno[...]".</ref> while theirs will never return. The heart-rending song ends with Mary's words: "Had you not been the son of God, I'd still have you as my son".<ref>Original lyrics: "[...]non fossi stato figlio di Dio/t'avrei ancora per figlio mio".</ref><br /> |
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[[wikipedia:Sardinia|Sardinia]]n singer [[wikipedia:Elena Ledda|Elena Ledda]] recorded a cover of the song with [[wikipedia:Sardinian language|Sardinian]] lyrics, titled "Sas tres mamas", for the 1995 [[wikipedia:tribute album|tribute album]] ''Canti randagi''. |
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==="Il testamento di Tito"=== |
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L'opera termina con una sorta di canto liturgico (''Laudate hominem'') che incita a lodare l'uomo, e non in quanto figlio di un dio, ma in quanto figlio di un altro uomo, quindi fratello. |
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;("Titus's Testament") |
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Probably the album's best-known song, it revolves entirely around Titus, one of the thieves. While on the cross, he explains the [[wikipedia:Ten Commandments|Ten Commandments]] from his point of view, saying that even though he didn't respect any of them, he never felt any sorrow or guilt, because the events of life, which the Commandments don't take into account, drove him to do it.<br /> |
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Then, before dying, he tells his mother how, through the sorrow for the fate of "[[wikipedia:Jesus|this dying man]]",<ref>Original lyrics: "[...]io nel vedere quest'uomo che muore/Madre, io provo dolore[...]".</ref> he has [[wikipedia:Penitent thief|learned love]]. |
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==="Laudate hominem"=== |
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;("Praise the Man") |
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The last song has an antithetical title to that of the opener and is a reprise of its theme.<br /> |
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A choir who represents the poor tells about how Jesus is to be praised not as a God, but as a son of man, therefore a brother of mankind. |
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== Tracks == |
== Tracks == |
Revision as of 13:43, October 18, 2020
La buona novella | ||||
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Studio album by | ||||
Released | November 1970 | |||
Recorded | 1970 | |||
Genre | Folk | |||
Length | 35:27 | |||
Language | Italian, Latin | |||
Label | Produttori Associati | |||
Producer | Roberto Dané | |||
Fabrizio De André chronology | ||||
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Alternative cover | ||||
Review scores | |
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Source | Rating |
Allmusic | [citation needed] |
La buona novella [i.e. The Good News] is the name of the fourth studio album by Italian singer-songwriter Fabrizio De André, released in 1970. Its plot revolves around the New Testament apocrypha, particularly the Gospel of James and the Syriac Infancy Gospel(as can be seen in the cover notes).
Following the style of Apocryphal literature, the narration in the album focuses more on the human and less on the spiritual aspects of some of the traditional biblical personages (such as Saint Joseph), and gives more consideration to minor personages of the Bible, who become the protagonists (for example, Titus and Dumachus, the thieves crucified alongside Jesus (in other apocrypha such as the Gospel of Nicodemus, an apocryphal gospel of the the 4th century A.D., the thieves names are Dismas and Gesta).
Fabrizio explained the inspiration for this album during a concert in the Brancaccio Theatre:
Quando scrissi "La buona novella" era il 1969. Si era quindi in piena lotta studentesca e le persone meno attente - che sono poi sempre la maggioranza di noi - compagni, amici, coetanei, considerarono quel disco come anacronistico. Mi dicevano: "Ma come? Noi andiamo a lottare nelle università e fuori dalle università contro abusi e soprusi e tu invece ci vieni a raccontare la storia - che peraltro già conosciamo - della predicazione di Gesù Cristo." Non avevano capito che in effetti La Buona Novella voleva essere un'allegoria - era una allegoria - che si precisava nel paragone fra le istanze migliori e più sensate della rivolta del '68 e istanze, da un punto di vista spirituale sicuramente più elevate ma da un punto di vista etico sociale direi molto simili, che un signore 1969 anni prima aveva fatto contro gli abusi del potere, contro i soprusi dell'autorità, in nome di un egalitarismo e di una fratellanza universali. Si chiamava Gesù di Nazaret e secondo me è stato ed è rimasto il più grande rivoluzionario di tutti i tempi. Non ho voluto inoltrarmi in percorsi, in sentieri, per me difficilmente percorribili, come la metafisica o addirittura la teologia, prima di tutto perché non ci capisco niente; in secondo luogo perché ho sempre pensato che se Dio non esistesse bisognerebbe inventarselo. Il che è esattamente quello che ha fatto l'uomo da quando ha messo i piedi sulla terra. Ho quindi preso spunto dagli evangelisti cosiddetti apocrifi. Apocrifo vuol dire falso, in effetti era gente vissuta: era viva, in carne ed ossa. Solo che la Chiesa mal sopportava, fino a qualche secolo fa, che fossero altre persone non di confessione cristiana ad occuparsi, appunto, di Gesù. Si tratta di scrittori, di storici, arabi, armeni, bizantini, greci, che nell'accostarsi all'argomento, nel parlare della figura di Gesù di Nazaret, lo hanno fatto direi addirittura con deferenza, con grande rispetto. Tant'è vero che ancora oggi proprio il mondo dell'Islam continua a considerare, subito dopo Maometto, e prima ancora di Abramo, Gesù di Nazaret il più grande profeta mai esistito. Laddove invece il mondo cattolico continua a considerare Maometto qualcosa di meno di un cialtrone. E questo direi che è un punto che va a favore dell'Islam. L'Islam quello serio, non facciamoci delle idee sbagliate.
— Concert in the Brancaccio Theatre (February 14th 1998),
Songs and Narrative
In the songs of this album, Jesus is presented as a provocative and revolutionary figure, with more focus on his humanity than on his divinity, looking through the lens of the apocryphal gospels which were chosen as the basis for the storyline of the songs in the album. Fabrizio had already touched on the life of Jesus in Si chiamava Gesù ("His name was Jesus")[1]. In this album however Jesus Christ is mostly referred to indirectly, being recounted by those personages that had some relationship with him in one way or another; he does however appear as the protagonist in the song Via della Croce ("Way of the Cross").
"L'infanzia di Maria"
- ("Mary's Infancy")
The short opener "Laudate dominum" ("Praise the Lord"), sung by an operatic (church-like) choir, introduces to the first song, which is about Mary's childhood.
Mary is taken away from her mother at the age of 3 and lives a segregated existence in a temple until, at age 12, she is banished by the priests when "her virginity is tinged with red",[2] making her unpure. Afterwards, a search is organized among the unwed to find a man for the child to marry, regardless of her will, effectively "making a lottery out of a virgin's body".[3]
The chosen man is Joseph, an old carpenter, who is saddened by the decision, deeming that Mary has been given in marriage to "a too-old heart that is already resting".[4]
Nevertheless, the carpenter takes his newly-wed bride to his home, and subsequently leaves to attend works outside of Judea.
"Il ritorno di Giuseppe"
- ("Joseph's Return")
Eight years after his departure, Joseph is shown is on his way back home on a donkey, crossing the desert just as the first stars appear in the sunset sky. As he draws closer to Jerusalem, he takes out a wooden doll he made for Mary, thinking how she missed playing and toys in her early childhood. Upon his arrival, he is greeted by a crying Mary, who he sees is pregnant with a child. As explanation, she tells her husband about a strange dream she had had.
"Il sogno di Maria"
- ("Mary's Dream")
The scene of Mary's story takes place in the temple, where she used to be visited by an angel in her dreams, who taught her new prayers. One night, he "turns her arms into wings",[5] and takes her with him to a place far away, where he starts speaking to her. Meanwhile, the voices of the priests in the temple start to carry Mary away from the dream and, as she sees the angel "turn into a comet",[6] she is awakened by the noises coming from the streets. Though confused, the echo of the angel's words is still lingering in her mind: "They will call him the Son of God". She then realizes that she has become pregnant.[7]
As her story ends, she starts crying again, and Joseph sympathetically caresses her forehead.
"Ave Maria"
- ("Hail Mary")
The song represents Mary's transition into womanhood as she becomes a mother, a mix of both "joy and sorrow, in the season that lightens the visage".[8]
It is also a tribute to motherhood, to those who are "women for a day and then mothers forever".[9]
"Maria nella bottega del falegname"
- ("Mary in the Carpenter's Workshop")
From the joyful atmosphere of the previous song, the story is now taken in a carpenter's workshop, where Mary asks him what he is working on, and if he is making crutches for the survivors of war. He replies that he is actually making three crosses, "two for those who deserted to sack, the biggest one for the one who taught to desert war".[10]
When Mary asks him who is going to be upon the crosses, he says that the crosses "will see the tears of Titus and Dumachus" and "the biggest one will embrace your son".[11]
"Via della Croce"
- ("Way of the Cross")
The song describes reactions of the people watching Jesus as he carries the cross towards the Calvary.
The first ones, the fathers of the children killed by Herod, insult him and mock him, saying how they would rather kill him themselves. His disciples follow him silently, overwhelmed by terror, fearing that exposing themselves would lead to the same fate. The priests who condemned him are now satisfied, consider him "dead enough"[12] to be sure that he's indeed human. Lastly, the two thieves are described as having "a place of honor" but, unlike the priests, not pleased in any way by Jesus' pain. In the end, the only ones left under the crosses are the mothers of the three condemned.
"Tre madri"
- ("Three Mothers")
As the three condemned stand crucified, their respective mothers stand under the crosses to comfort them.
The two women tell Mary that's she has no reason to cry so much, since she knows that her son will "return to life on the third day",[13] while theirs will never return. The heart-rending song ends with Mary's words: "Had you not been the son of God, I'd still have you as my son".[14]
Sardinian singer Elena Ledda recorded a cover of the song with Sardinian lyrics, titled "Sas tres mamas", for the 1995 tribute album Canti randagi.
"Il testamento di Tito"
- ("Titus's Testament")
Probably the album's best-known song, it revolves entirely around Titus, one of the thieves. While on the cross, he explains the Ten Commandments from his point of view, saying that even though he didn't respect any of them, he never felt any sorrow or guilt, because the events of life, which the Commandments don't take into account, drove him to do it.
Then, before dying, he tells his mother how, through the sorrow for the fate of "this dying man",[15] he has learned love.
"Laudate hominem"
- ("Praise the Man")
The last song has an antithetical title to that of the opener and is a reprise of its theme.
A choir who represents the poor tells about how Jesus is to be praised not as a God, but as a son of man, therefore a brother of mankind.
Tracks
- All lyrics written by Fabrizio De André.
- All songs composed and arranged by Fabrizio De André and Gian Piero Reverberi, except where noted.
All tracks are written by Fabrizio De André, except where noted.
No. | Title | Length |
---|---|---|
1. | "Laudate dominum" | 0:22 |
2. | "L'infanzia di Maria" | 5:01 |
3. | "Il ritorno di Giuseppe" | 4:07 |
4. | "Il sogno di Maria" | 4:06 |
5. | "Ave Maria" | 1:54 |
No. | Title | Music | Length |
---|---|---|---|
6. | "Maria nella bottega del falegname" | 3:15 | |
7. | "Via della Croce" | 4:33 | |
8. | "Tre madri" | 2:56 | |
9. | "Il testamento di Tito" | De André, Corrado Castellari | 5:51 |
10. | "Laudate hominem" | 3:26 |
- ↑ Brunialti, Alessio (2007). "Concept: 100 album fondamentali". Mucchio Extra (in Italian). Stemax Coop.
- ↑ Original lyrics: "[...]la tua verginità/che si tingeva di rosso[...]".
- ↑ Original lyrics: "[...]del corpo d'una vergine/si fa lotteria[...]".
- ↑ Original lyrics: "[...]a un cuore troppo vecchio/che ormai si riposa.".
- ↑ Original lyrics: "[...]e le mie braccia divennero ali[...]".
- ↑ Original lyrics: "[...]poi vidi l'angelo mutarsi in cometa[...]".
- ↑ Original lyrics: "[...]"Lo chiameranno Figlio di Dio"/Parole confuse nella mia mente/Svanite in un sogno ma impresse nel ventre[...]".
- ↑ Original lyrics: "[...]gioia e dolore hanno il confine incerto/nella stagione che illumina il viso[...]".
- ↑ Original lyrics: "[...]femmine un giorno e poi madri per sempre[...]".
- ↑ Original lyrics: "[...]due per chi disertò per rubare,/la più grande per chi guerra insegnò a disertare.".
- ↑ Original lyrics: "[...]vedran lacrime di Dimaco e di Tito[...], il più grande che tu guardi abbraccerà tuo figlio".
- ↑ Original lyrics: "[...]il potere, vestito d'umana sembianza/ormai ti considera morto abbastanza[...]".
- ↑ Original lyrics: "[...]sai che alla vita nel terzo giorno/il figlio tuo farà ritorno[...]".
- ↑ Original lyrics: "[...]non fossi stato figlio di Dio/t'avrei ancora per figlio mio".
- ↑ Original lyrics: "[...]io nel vedere quest'uomo che muore/Madre, io provo dolore[...]".
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